venerdì 1 luglio 2022

Una farmacia ferma nel tempo

Ad Imola esiste una delle farmacie antiche meglio conservate di tutta Italia. L’edificio, situato sulla via Emilia in pieno centro storico,

è forse sorto nel '300, ma assunse la forma attuale nel '700 e conserva completamente integro il suo corredo ceramico e le decorazioni interne.



Nel ‘400, lo stabile, fu diviso in botteghe affittate a calzolai, spadai e ad un dentista. Dall’inizio del ‘500, vi compare una spezieria che fu gestita dalla famiglia Maccoli, tanto che il portico stesso sotto al quale sorgeva finì per prendere il nome di questa famiglia.

Nel 1763 l’ospedale di S.Maria Della Scaletta, a cui lo stabile apparteneva, decise di dotarsi di una propria farmacia e così diede incarico a Pasquale Liverani, uno speziale, di seguirne i lavori.

In questa occasione vennero acquistati  dei vasi di ceramica imolese, che si possono notare ancora oggi e che nei cartigli riportano i nomi dei medicamenti. Tra i contenuti più strani possiamo leggere "mummia d'Egitto" e "cranio umano".


(alcune delle anfore settecentesche conservate nella farmacia)

Aperta nel 1766, la Farmacia di Imola venne fatta affrescare dal Gottarelli e da Alessandro Della Nave, per volere del Cardinale Gregorio Chiaramonti, vescovo di Imola. Sulle volte si possono ammirare i ritratti dei più grandi medici e botanici italiani, attorniati da putti insieme a coralli, conchiglie e piante officinali.


Questo piccolo tempio della medicina, che era frequentato soprattutto dalla classe borghese e dalla piccola nobiltà, divenne rapidamente un punto di aggregazione, un sorta di salotto cittadino, dove ci si scambiava notizie e si parlava della cronaca cittadina.


Lavoro di ricerca a cura di 

Matteo Basciani

classe 2^C-AFM

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