lunedì 25 aprile 2022

Palazzo Sersanti: una residenza signorile da 500 anni nel cuore di Imola

A rendere unica piazza Matteotti, la piazza centrale della città di Imola, abbiamo Palazzo Sersanti un edificio imponente e maestoso, uno dei primi edifici signorili di impianto rinascimentale d' Italia (e quindi del mondo), residenza di Girolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV e signore di Imola, che lo fece edificare nel 1480 dall’architetto Giorgio Fiorentino

(Facciata di palazzo Sersanti su piazza Matteotti)


Girolamo Riario

Girolamo Riario è il personaggio più importante legato alla costruzione del Palazzo Sersanti.
I suoi genitori erano Paolo e Bianca della Rovere e nacque a Savona nel 1443; avendo uno stretto rapporto di parentela con il pontefice, per lui fu facile spianarsi la strada per una brillante carriera pubblica.


Le notizie sulla vita di Riario sono scarse ma sappiamo che durante gli ultimi anni della sua vita ottenne la signoria di Imola grazie a Galeazzo Maria Sforza, del quale più tardi sposò la figlia Caterina Sforza, che aveva appena quattordici anni.
In questo periodo il suo potere crebbe molto: quando nel 1474 morì il fratello Pietro, la sua influenza sul papa aumentò; sostenne inoltre la politica espansionistica di Sisto IV e organizzò la congiura dei Pazzi contro i Medici, nel 1478. Quando il signore di Forlì, Pino Ordelaffi morì, ottenne anche la signoria di Forlì.
Dopo la morte dello zio nel 1484, la sua fortuna cessò. Col tempo venne infatti circondato dal malcontento e dall’odio, soprattutto da quello di Lorenzo il Magnifico e, nel 1488, Checco Orsi, Ronchi e Pansecchi si introdussero con l’inganno nel palazzo della Signoria e lo accoltellarono a morte.


Quando e perché venne edificato il Palazzo Sersanti?

È proprio mentre era in possesso della signoria di Imola, che Girolamo fece costruire quello che ora chiamiamo Palazzo Sersanti, ma allora era conosciuto come Palazzo della Signoria, per stabilirvi la sua residenza. Realizzato tra il 1480 e il 1484, il palazzo venne edificato per abbellire la città e arricchirla, nella speranza di ottenere un importante investitura e fare di Imola una signoria prestigiosa.


(il palazzo all'inizio del secolo scorso, come si nota le finestre erano state murate)


Nel 1481 Girolamo Riario aveva ispezionato i lavori del palazzo e, per accelerare la costruzione, vi concentrò molti muratori e carpentieri; così i lavori andarono avanti velocemente e si interruppero solo quando morì Sisto IV.
Una volta finito il periodo storico delle Signorie, l’edificio modificò il suo scopo e nella zona del piano terreno vennero collocate delle botteghe.
Alla fine del Settecento la proprietà fu poi acquisita dalla famiglia Sersanti, di cui conserva tuttora il nome.
Attualmente il palazzo è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, ospita al suo interno le collezioni d’arte della Fondazione ed è sede del Circolo Cittadino Sersanti


Analisi del palazzo


Il progetto iniziale prevedeva che l’edificio avesse un ampiezza maggiore e si sviluppasse di più lateralmente, lungo la via Emilia e la via Aldrovandi; ma la costruzione si limitò molto sulle fiancate e non arrivò ad unirsi al giardino, come invece prevedeva il progetto.
Così il giardino restò separato dal palazzo e più tardi Caterina Sforza ne curò la manutenzione e fu chiamato così il Giardino di Madonna Caterina.
Con la morte di Girolamo Riario il primo piano non fu adibito all’uso per cui era stato progettato e neanche utilizzato come abitazione, così venne usato dai garzolari per la conservazione dei bachi da seta.
I mezzanini (piano di servizio tra il pianterreno e quello nobile), che nel progetto originale dovevano essere collegati al piano nobile per i servizi necessari alla Signoria furono uniti ai negozi sottostanti, creando gruppi formati da un negozio, il retrobottega e il relativo mezzanino. 

Nell’Ottocento cominciarono i restauri, che interessarono le colonne del loggiato, lo scalone e i piani superiori. Venne poi ultimata la parte interna, rimasta incompleta per più di trecento anni.
Sul lato rivolto verso la piazza si sviluppa il portico, formato da quattordici archi. Un'altra parte dell’edificio si affaccia su un cortile, oggi molto modificato da nuovi complessi che ne impediscono la vista.



I molteplici nomi del palazzo durante gli anni
L’edificio doveva diventare il palazzo della Signoria, ma ciò non avvenne perché restò incompiuto, per questo fu chiamato Palazzo del signore. Venne chiamato così per tutto il tempo in cui la famiglia Riario ebbe potere su Imola. Quando i Riario smisero di avere il dominio di questa città, l’edificio cominciò ad essere chiamato palazzo dei signori Riario, poi in seguito palazzo dei Garzolari e infine del Pavaglione.
Alla fine del secolo scorso venne poi denominato Sersanti dalla famiglia che lo ebbe in proprietà nell’Ottocento. 


Il Palazzo Sersanti è un importante e grandioso monumento storico di Imola, che i futuri turisti di questa piccola città e i suoi stessi abitanti non possono ignorare, per informarsi sul loro passato ed esplorare la propria storia.


ricerca a cura di 

Sara Baldisserri

2^C-AFM

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